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venerdì 4 febbraio 2011

Se la radio batte internet

"Il discorso del re" sembra superare "The Social Network" nei premi che precedono gli Oscar. Il film di Tom Hooper ha vinto il premio per il miglior cast nella diciassettesima edizione dei Screen Actors Guild Awards, i premi organizzati dal sindacato degli attori. Una vittoria ancor più significativa se si conta che il film concorrente con più chance è un film corale, che non ha per ora avuto premi per i singoli interpreti cosa invece successa alla pellicola con Colin Firth, premiato come miglior attore.
Il film sul balbuziente Giorgio VI guadagna dunque punti nella corsa al premio più importante nella notte del 27 febbraio. Mi sono chiesta se mi dispiace. Io preferirei vincesse "The Social Network", più articolato, ma ho apprezzato molto "Il discorso del re". Ho apprezzato la prova dei suoi interpreti e la ricostruzione del tempo. Le 12 candidature sono esagerate, ma ormai si tende a infarcire di nominations per fare notizia i film che hanno maggiori possibilità di vincere nella categoria più importante, i premi tecnici devono andare ad altri.
Se dovesse vincere come miglior film la considererei una vittoria della radio su internet. Forse per deformazione professionale ho letto "Il discorso del re" come un film che parla della radio e l'ho amato per questo.

martedì 25 gennaio 2011

Nominations

Non faccio tutto l'elenco. Tutte le candidature si trovano su imdb. La mancanza più evidente è fra i registi. Ancora una volta non è candidato Christopher Nolan, nononstante "Inception" abbia ottenuto 8 candidature compresa quella come miglior film. Fra gli attori protagonisti c'è Javier Bardem per "Biutiful" (candidato come miglior film straniero), dimenticato ai Golden Globes. Prende il posto di Mark Whalberg: il suo "The Fighter" ha 7 nominations comprese tre per attore e attrici non protagonisti, Bale, Adams e Leo. Entra fra gli attori anche Jeff Bridges con "True grit". Il film dei fratelli Coen, snobbato dalla stampa estera raccoglie 10 nomination compresa quella per Hailee Steinfeld come miglior attrice non protagonista.
Ha 12 candidature, il massimo, "Il discorso del re" con miglior film e attori (Firth-Rush-Bohnam Carter). Fra le attrici si confermano le scelte dei GG con Annette Bening unica interprete di una commedia che prende il posto di Halle Berry nella lista delle protagoniste di film drammatici stilata dalla stampa estera. Prima nomination per Mark Ruffalo, non protagonista, in "The Kids are all right", l'altra new entry è John Hawkes per Winter's Bone. Fra i dieci film in lizza per il premio più importante c'è una sola commedia "The kids are all right" e c'è per la terza volta nella storia un cartone animato: "Toy Story 3" segue "La bella e la Bestia" (entrato nelle candidature quando i posti erano solo 5) e "Up".
A un primo sguardo l'unico nome italiano è quello di Antonella Cannarozzi per i costumi di "Io sono l'amore". Complimenti a lei.

lunedì 24 gennaio 2011

Proviamo a indovinare

Domani ci sono le nomination agli Oscar. A chi tocca? Faccio qualche ipotesi:
Miglior attore - Io tifo per Colin Firth, la candidatura è sicura. Un altro nome certo è Paul Giamatti. Insomma i due vincitori del Golden Globe. Tre fra questi per i posti rimanenti: Mark Whalberg, Jesse Eisnberg da ""The Social Network", quasi sicuri, poi gli altri due dei Golden Drama (Ryan Gosling e James Franco), il Grinta Jeff Bridges e Ryan Reynolds per "Buried". Comunque vince Colin.
Miglior attrice - Io credo e spero che sia l'anno di Annette Bening, con lei sicura la candidatura della coprotagonista di "The Kids are all right", Julienne Moore. Le altre tre candidate escono dalla rosa delle 5 dei Golden Globes per l'interpretazione drammatica: Natalie Portman, sicura, Halle Berrie, Nicole Kidman, Michelle Williams e Jennifer Lawrence.
Se davvero fossero Colin e Annette a vincere si riformerebbe la diabolica coppia Marchesa di Merteuil e Visconte di Valmont di "Valmont" il film tratto da Milos Forman dal romanzo "Le relazioni pericolose" nel 1989.
Miglior regista - Pare essere l'anno di David Fincher e del suo Facebook. Potrebbe arrivare la prima nomination per Christopher Nolan, per ora snobbato dall'Academy sia per Batman che per Memento, e per Darren Aronofsky. Nomination possibile per Tom Hooper, regista di "Il discorso del re", David O. Russell per "The Figther, ma anche per i Coen di "True Grit" e Danny Boyle, "127 hours", all'Academy piace nominare chi ha già premiato una volta.
Miglior film - C'è posto per dieci. Vanno di certo in nomination "The Social Network", "Il discorso del re", "Inception", "The fighter" e "Black Swan". Può trovare posto "True Grit" (c'era un film dei Coen, "A serious man", anche lo scorso anno, senza speranza di vincere. Negli Stati Uniti sono piaciuti molto anche "Winter's Bone" e "Another Year". Fra le commedie non dovrebbe mancare "The Kids are all right". Se entrerà un cartone animato dovrebbe essere "Toy story 3". Se ci sarà posto per uno straniero potrebbe essere "Biutiful" di Inarritu, ancora in corsa anche per il miglior film straniero, ma anche "Io sono l'amore" di Guadagnino.

martedì 18 gennaio 2011

CVD: Italia fuori dagli Oscar

Come volevasi dimostrare non c'è spazio per l'Italia fra le nazioni ancora in corsa per una candidatura all'Oscar come miglior film straniero. L'Academy ha reso noti oggi i titoli dei 9 film che possono sperare nella nomination. C'è "In a better world" di Susanne Bier, pellicola danese che ha già vinto il Golden Globe. C'è "Biutiful" di Inarritu con Bardem. Manca "Il Concerto" e manca "La prima cosa bella" di Paolo Virzì, il film scelto dall'Italia. Non senza polemiche.
Il film di Virzì è stato infatti preferito a una pellicola che, in patria, non aveva raccolto successi, ma che ha convito critica e pubblico all'estero: "Io sono l'amore" di Luca Guadagnino nominato e sconfitto ai Golden Globe, i riconoscimenti assegnati dalla stampa estera accreditata a Hollywood, in corsa per i Bafta, i premi dell'Academy britannica. Era evidente il potenziale di Guadagnino: senza la promozione legata alla candidatura si era già fatto strada nelle sale americane.
Tra l'altro nei ultimi mesi si è fatto strada un altro film italiano: "Vincere" di Marco Bellocchio. Il "New York Times" lo segnale come uno dei migliori film in circolazione. Il film però non può concorrere nemmeno per gli altri premi perché non possono andare in nominationi i film che in America sono usciti, in contemporanea, in sale e in video on demand, cosa che è successa a Bellocchio. Nel 2010 gli si preferì "Baària" per la candidatura, senza successo.
La commissione continua a sbagliare? La risposta sembrerebbe essere sì. Non vinciamo un Oscar come miglior film straniero dal 1999: "La vita è bella", che entrava perfettamente nei gusti dell'Academy. Il segreto è questo, non proporre un film bello, ma convincere i giurati. Errori sono stati i nuovi tentativi con Benigni ("Pinocchio") e tre volte con Tornatore che aveva vinto con "Nuovo cinema Paradiso". Non andò in cinquina il prescelto "Gomorra", mentre "Il Divo" riceveva una nomination per il trucco e Sorrentino ora lavora con Sean Penn. Si tende a escludere le produzioni indipendenti. Il risultato è che l'ultima candidatura italiana risale al 2006 (Cristina Comencini "La bestia nel cuore"), una miseria per la nazione che ha vinto la prima statuetta di questa categoria con "La Strada" di Fellini e che fra gli anni 50 e i 70 si è aggiudicata più premi di chiunque altro.

lunedì 17 gennaio 2011

The Golden Globes are all right

Nessuna sorpresa a Beverly Hills. I pronostici per i Golden Globes sono stati rispettati e, per una volta, mi fa molto piacere. E' molto difficile dare un giudizio su film che non si sono visti e, come sempre, molti di quelli premiati usciranno solo nelle prossime settimane in Italia, però non posso non essere contenta per Colin Firth e Annette Bening. Lui ha vinto come miglior attore protagonista in un film drammatico, "Il discorso del re", lei come miglior attrice in una commedia, "The kids are all right". Vorrei vederli premiati anche agli Oscar anche soltanto come risarcimento, soprattutto per lei. Ha avuto tre nomination e nelle due come miglior attrice protagonista ha perso sempre contro Hilary Swank.
Ad averlo visto si potrebbe dire se i non protagonisti di "The fighter", Melissa Leo e Christian Bale, meritano i premi, di certo meritano David Fincher e "The Social Network". Onore al merito infine della stampa estera accreditata a Hollywood per aver premiato Natalie Portman e Paul Giamatti, rispettivamente miglior attrice in un film drammatico e miglior attore in una commedia. Le pellicole sono "Black swan" e "La versione di Barney". Entrambe passate a Venezia e non premiate per i loro interpreti dal ciclone Tarantino che guidava la giuria.

martedì 4 gennaio 2011

Provaci ancora Colin

Si può vincere un Oscar al primo colpo facendo un percorso netto, cioè raccogliendo tutti i premi che vengono consegnati prima della statuetta. E' successo lo scorso anno, con merito, a Christoph Waltz, miglior attore non protagonista per il suo ruolo in "Bastardi senza gloria" di Quentin Tarantino. Talvolta però, anche se si è fatta la miglior interpretazione della carriera, c'è qualcuno che ha più pubblicità, qualcuno che è stato altrettanto bravo, qualcuno verso cui l'Academy ha un debito. Questo vale per il meritato Oscar vinto da Jeff Bridges nel 2010 dopo cinque candidature e per un intepretazione perfetta. Il suo unico vero rivale lo scorso anno sulla strada dei premi è stato Colin Firth, che gli ha tolto il Bafta.
Sembra che l'attore inglese segua una delle altre leggi degli Oscar: premio alla seconda candidatura, quando meritavi anche alla prima, ma non ce l'hai fatta.L'esempio più lampante è Nicole Kidman, candidata e sconfitta nel 2001 per "Moulin Rouge", premiata l'anno dopo per "The Hours".  Mr Darcy avrà certamente la candidatura per "Il discorso del re" e io scommetterei sulla statuetta: perché il balbettio regale è di sicuro effetto sui membri dell'Academy, perché si premia la carriera di un ottimo attore dalla media invidiabile di tre film all'anno e lo si fa entrare così a pieno titolo nello star system. Lui vorrà trasferirsi a Hollywood o preferirà restare a Pemberley?

giovedì 23 dicembre 2010

"Five is better" ovvero "Bisogna saper scegliere"

Dallo scorso anno i film che ottengono la nomination agli Oscar come miglior pellicola dell'anno sono 10, non più 5. La scelta di allargare il campo voleva essere un'apertura a film indipendenti che sarebbero riusciti a raggiungere il grande pubblico e i fondi della pubblicità delle case cinematografiche grazie alla nomination. Un risultato che non è stato ottenuto. Lo scorso anno la categoria era chiaramente divisa fra i 5 film che sarebbero stati comunque candidati e gli atri 5, lì senza speranza, quasi che la candidatura fosse in sé un premio di consolazione. Era ovviamente chiaro agli Oscar 2010 che solo due film potevano vincere: "Avatar" e "The Hurt Locker". Nessuna sorpresa: è quasi sempre andata così. L'aumento dei nominati lo scorso anno ha soltanto allungato la serata e tolto sapore al bello degli Oscar: scommettere su chi sarà sarà escluso dalle candidature. Questo l'autore parere di ew sul tema: http://insidemovies.ew.com/2010/12/22/lets-go-back-to-five-oscar-nominees/.